domenica 5 aprile 2009

Ross the Boss

E' stata ribattezzata la "banda del buco". In realtà almeno per quanto riguarda la BrawnGp c'è molto di più di un semplice buco. Dietro il trionfo di Button c'è tutta la creatività, il realismo, la furbizia e la raffinatezza di uno dei più grandi maghi che la Formula Uno abbia mai conosciuto. Brawn non ha solo la fama di essere un grande progettista, ancor più che disegnare la vettura gli piace organizzare il lavoro tecnico, dare le linee guida, concentrarsi sul micro-sviluppo, su quei particolari che fanno la differenza, sui quei punti deboli per perfezionarli uno a uno.
Non c'è dubbio! Ad oggi è il più bravo nel saper individuare i punti deboli o ambigui di ogni regolamento e interpretarli a proprio vantaggio senza mai cadere nell'illegalità.
Così fece nel 1994 quando introdusse il discusso sistema del "launch control" sulla Benetton di Schumacher che era contrario allo spirito ma non espressamente vietato. Quel dispositivo permise a Schumy di vincere il suo primo titolo mondiale.
Si ripete poi anche in Ferrari quando fece sviluppare lo studio sui materiali a memoria di forma e sui fondi flessibili che misero letteralmente le ali ad alcune monoposto del cavallino.
E quest'anno assistiamo all'ultima zampata della volpe. L'appello di Parigi difficilmente verrà accolto e quella di Ferrari e Renault è solo invidia. Invidia per non averci pensato loro ed essere stati battuti in creatività da un tecnico che sembrava fuori dai giochi.

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