lunedì 28 luglio 2008

La MAXI PINNA

E’ tempo di recuperare i debiti in “scuola” Ferrari in vista del Gp di Ungheria e il circuito di Jerez rappresenta un buon banco di prova per individuare e capire i problemi di Hockenheim. E’ toccato questa volta a Felipe Massa scendere in pista per testare la nuova monoposto, la cui più importante innovazione riguarda il cofano motore sul quale troneggia una maxi pinna che debutterà proprio domenica. Si tratta di una deriva verticale identica a quella utilizzata sia in automobilismo da tutte le macchine che cercano i record di velocità per farle andare dritte sia in aeronautica da tutti gli aerei.

I VANTAGGI - Il progresso principale, secondo la Ferrari, è la maggiore stabilità in curva ottenuta grazie al rollio che determina più appoggio: questo si verifica anche per via della grande leva che è data dall’altezza della maxi pinna. Per contrastare quanto previsto dalle leggi dell’aerodinamica, i tecnici di Maranello, come mostra la fotografia in alto, hanno progettato la parte inferiore della maxi pinna che è più corta e scavata per minimizzare gli aspetti negativi. Grazie a questa particolare soluzione si riduce la resistenza mentre la vena fluida pulita viene portata al centro del flusso diretto sull’ala posteriore, anche se non tutti gli svantaggi vengono eliminati. Possono emergere, almeno in parte, sulle piste con curvoni veloci come Monza e Spa-Francorchamps.

GLI SVANTAGGI – A differenza delle macchine da record che usano la deriva per andare dritte quelle da gran premio hanno anche altre esigenze e la maxi pinna aggrava proprio una delle situazioni già più difficili per le F.1 moderne: la guida con il vento laterale. Inoltre accentua molti altri aspetti (in parte) negativi tra i quali il rollio, l’oscillazione della monoposto intorno all’asse longitudinale. Il trucco è trovare l’equilibrio attraverso un’adeguata messa a punto della macchina.

IL PADRE – Il “padre” della moderna pinna è Adrian Newey, tra i riconosciuti maghi della F.1 moderna. L’ex progettista McLaren ha plasmato la sua Red Bull RB4 attorno a questo elemento a dimostrazione che non si tratta di un particolare di scarsa efficacia. Anche la Renault ha usato la maxi pinna in gara mentre McLaren e Toyota l’hanno provata nei test di Hockenheim, la settimana prima del GP di Germania, scartandola però subito.

OK- Venerdì Massa invece ha percorso a Jerez una quarantina di giri per capire se la deriva verticale potesse adattarsi al circuito di Budapest e il giudizio è stato favorevole: "Sono soddisfatto di come è andato il test in vista del prossimo GP". Poi i responsabili del Cavallino hanno studiato i dati delle telemetrie dando il via libera alla soluzione che è particolarmente efficiente su un tracciato tortuoso, con curve lente, come appunto l’Hungaroring.

martedì 22 luglio 2008

Quello che in gara non ha funzionato!!

A riprova del fatto che la Ferrari avesse optato per un assetto aereodinamico piuttosto scarico è data dalle qualifiche del sabato quando in assenza di scie Massa e Raikkonen avevano fatto registrare le velocità di punta più elevate (rispettivamente 319,2 km/h e 318,6km/h). Con questa scelta però il tratto guidato del Motodrome risulta peggio di un campo minato e i tempi ne danno conferma: nel T3 il finlandese si perde al 13° posto e il brasiliano raccatta un appena sufficiente 3° posto, a dimostrazione del fatto di quanto il risultato fosse notevolmente influenzato dallo stile di guida del pilota, in quanto come lo stesso Domenciali ammette "gli assetti non avevano grandi differenze". Nella prestazione, considerando cautelativamente pure il "fuel effect", Ferrari e McLaren non sembravano poi tanto distanti, ma gli assetti aggressivi "da qualifica" si rivelano un arma a doppio taglio trasformando la gara delle Rosse in un supplizio.


Massa non riesce nè ad avvicinarsi al giro più veloce (il suo 1'16''505 è lontano di oltre mezzo secondo dal record assoluto di Heidifield e pure dal record personale di Hamilton 1'16''039) nè a seguire il passo gara di Lewis appena 16 giri (su 67 totali) sotto il minuto e 17 contro i 40 dell'inglese.
A testimonianza di quanto sia difficile da guidare una vettura così, Felipe nel finale brucia i freni arrivando probabilmente al limite di dischi e pastiglie: " avevo un problema, ad ogni frenata usciva molto fumo e nel finale ho accusato anche un pò di fading". C'è un pò di nostalgia nel sentire queste parole, non succedeva dai tempi di Schumacher che si portassero al limite i materiali frenanti arrivando con le pastiglie ridotte ormai a poco cosa. Differenza importante è che però Schumy quei gran premi li vinceva non arrivava certo dietro ad un pilota esordiente alla guida di una monoposto che definire imbarazzante è poco.

Per quanto riguarda Raikkonen non si può fare un'analisi della gara essendo per lunghi tratti rimasto imbottigliato nel centroclassifica, una domanda però sorge spontanea e si può estendere anche a Massa: quando le cose non vanno quanto i due ferraristi sono in grado di suggerire per migliorarle? E quanto invece subiscono passivamente le decisioni della squadra? Michael guidava una monoposto in pratica personalizzata al suo modo di guida, Raikkonen non sopporta un retrotreno instabile ma nei tre giorni del Gp non è mai stato in grado di riportarla alle condizioni che preferisce.

Il sorpasso!!!

Perchè è stato perso il vantaggio. Sono passate solo due gare da quando la Ferrari dominava l'asfalto dei circuiti di mezzo mondo eppure sembra passata un'eternità da quella doppietta schiacciante realizzata a Magny-Cours, ormai lontana, lontanissima. Evidentemente la Scuderia di Maranello aveva peccato di ottimismo sentendosi di un altro pianeta e pensando già all'evoluzione della monoposto per il 2009. I dubbi di Silverstone però ad Hockenheim sono diventate certezze: stavolta non ci sono nubifragi, grandine o cavallette a falsare i valori, stavolta la supremazia territoriale di Hamilton non si può attribuire alla benzina o alle gomme, stavolta il Cavallino è tornato sulla Terra. La Ferrari deve solo mangiarsi le mani in quanto era partita ad inizio stagione con un potenziale tecnico enorme e adesso non solo si vede raggiunta ma addirittura sorpassata, con l'ulteriore penalizzazione che i gran premi successivi che si correranno in Europa saranno caratterizzzati da un'estate molto fresca.

Quanti dubbi sull'assetto. Mentre la MP4-23 veniva addobbata tipo albero di natali con appendici sempre nuove, in casa Ferrari si è preferito lavorare siprattutto sugli assetti. E' ormai noto che la F2008 è una vettura che in un certo senso sforza meno le gomme rispetto alle altre e anche per questo è penalizzata sul giro secco da qualifica non riuscendo a portare i battistrada alla temperatura ottimale. I principali fattori che regolano il consumo delle gomme sono tre: geometria della sospensione, carico aereodinamico, distribuzione dei pesi. Siccome per quanto riguarda i primi due i rivali risultano molto più avvantaggiati, alla Rossa si è pensato bene di sviluppare il terzo punto adoperando assetti più aggressivi capaci di riscaldare velocemente le gomme che nel caso del Gp di Germania sono le più dure della gamma: mescole hard e medium. Durante i test questa soluzione sembrava aver dato i frutti sperati, ma ad Hockenheim lo scenario si presenta molto diverso. In modo particolare Kimi si lamentava di un retrotreno poco stabile con un eccesso di rollio della monoposto incompatibile col suo modo di guidare la macchina con l'anteriore, con inserimenti molto precisi e un carico aereodinamico ridotto. Diverso il discorso per Massa che ha fatto registrare tempi interessanti il venerdì senza purtroppo riuscire a ripetersi in gara.

lunedì 21 luglio 2008

Voci dai box: analisi&dichiarazioni

Stavolta non si può certo dire che la fortuna abbia voltato le spalle a Felipe Massa anzi a dirla tutta lo ha baciato e pure appassionatamente sotto le sembianze di safety car. Anche le strategie non erano state affatto male. A mancare, sembra incredibile ma è così, è stata la F2008 che fino ad ora era stata il vero punto forte dell’intera stagione Ferrari; stavolta le due monoposto non sono state in grado di mostrare l'abituale passo di gara e il grande controllo delle variabili, come ad esempio la limitata usura degli pneumatici, che da sempre contraddistingono il cavallino. Ma cerchiamo di fare il punto della situazione analizzando lucidamente ogni componente di gara.

STRATEGIA: voto 7 e 1/2. Avere una Ferrari non competitiva sul piano della potenza con serie difficoltà sul giro secco e riuscire nonostante tutto a qualificarsi in prima fila conservando addirittura due giri in più della concorrenza nel serbatoio, sembra un qualcosa di eccezionale. Quanto a Raikkonen, i problemi sono soprattutti suoi dato che non sono certo altri due giri di carburante in più ad aver determinato i sette decimi di distacco. Dal punto di vista delle strategie. quindi, possiamo dire che la Ferrari abbia fatto la scelta migliore, nei limiti delle proprie potenzialità. Anche il fatto di far rientrare Massa e Raikkonen insieme durante la SC era l’unica alternativa ed in questo senso va applaudita la lucidità del muretto nel prendere in brevissimo tempo la decisione giusta...almeno stavolta.

FORTUNA: voto 7. Il 7 è la media fra il 10 di Massa e il 4 di Raikkonene. Una safety car infatti che con un numero degno del più grande Houdini ti fa sparire il leader inconstrastato della corsa per poi farlo riapparire dietro di te di qualche secondo è sicuramente un evento che non capita tutti i giorni. Anche l’ingrediente buona sorte, quindi, non ha avuto il braccino corto con Felipe, il quale, però, impossibilitato a superare Piquet non ha approfittato di tanta manna dal cielo ed ha perso persino una posizione. Peggio è andata a Raikkonen (questa non è una novità in tema di fortuna) che si è trovato obbligato a fermarsi a causa della poca benzina presente nel serbatoio, ma ha trovato la sua piazzola occupata dal brasiliano e quindi non ha fatto meglio di una bella quanto minima rimonta.

PILOTI: voto 6 (Massa) - 5 (Raikkonen). Criticare Massa vuol dire non essere obiettivi. E' vero nel duello con Hamilton non ha dimostrato quella giusta dose di cattiveria che ci vorrebbe quando hai la macchina inferiore e l'avversario alle spalle, ma visto i forti limiti del mezzo a disposizione, il brasiliano se non ha fatto il massimo siamo lì: “Hamilton era imprendible e nel finale ho patito dei problemi ai freni che non mi hanno consentito neanche di superare Piquet” ha dichirato a fina gara.
Per quanto riguarda Raikkonen invece sembra la brutta copia del pilota dell'anno scorso: impreciso, inconstante nel ritmo, deconcentrato. “E’ tutto il weekend che abbiamo problemi nel trovare il giusto assetto. Anche oggi la macchina è stata difficile da guidare ad eccezione dell’ultimo stint dove ho fatto qualche sorpasso. Adesso andremo a Jerez a fare dei test e spero che ritroveremo il bandolo della matassa.”

F2008: voto rimandata al 3 Agosto. Adesso l’obiettivo principe del team di Maranello è ritrovare se non il dominio assoluto della pista quantomeno quella competività smarrita. Sinceramente è difficile decifrare se le ragioni di questa inversione di tendenza siano dovute ad una involuzione propria o un’evoluzione degli avversari. L'importante è trovare immediatamente delle risposte a partire dai test di Jerez che si sperano risolutivi. Di solito sappiamo che le McLaren sono veloci sul singolo giro e questo e' compensato dalla nostra affidabilita' e dal passo in gara. Sfortunatamente abbiamo visto che non era cosi', ma siamo tutti determinati a reagire. Questo e' stato uno dei punti piu' critici del week end. Nelle qualifiche loro erano molto forti, ma se consideriamo il carburante che avevano caricato Lewis e Kovalainen il giro di Felipe era davvero buono. Questa volta, se si pensa che nel primo stint eravamo piu' lenti di mezzo secondo questo dimostra che c'e' qualcosa che deve essere attentamente compreso e abbiamo bisogno di approfondire i dettagli senza trovare rapide soluzioni perche' questo e' un errore che non dovremmo commettere in questo momento- ha ammesso Stefano Domenicali- Non abbiamo avuto in gara, per la prima volta in questa stagione, il ritmo che pensavamo di poter tenere, sia con Kimi che con Felipe. Abbiamo sofferto costantemente di mancanza di aderenza e, nell’ultima parte, Felipe ha anche avuto un surriscaldamento dei freni che gli ha complicato ancora di più la gestione della vettura. La strategia scelta, invece, era quella giusta ma senza il giusto passo diventa difficile fare un buon risultato. Dobbiamo lavorare bene nei prossimi giorni e reagire nella maniera giusta per tornare ai livelli cui eravamo soltanto due gare fa.”

Sintesi del Gp di Hockenheim

Così come l’Inghilterra, anche la Germania diventa terra di conquista per Lewis Hamilton, che dopo Silverstone piazza la seconda vittoria consecutiva diventando il leader solitario del Mondiale.

Le Qualifiche. L’inglese dopo aver dominato le prove libere si conquista agevolmente pure la pole position (1′15″666) davanti a Felipe Massa (1′15″859) e ad Heikki Kovalainen (1′16″143), dimostrando così che la McLaren dopo Magny-Course ha fatto notevoli passi avanti.
Quarto posto in griglia per l’italiano Jarno Trulli con la sua Toyota (1′16″191), che all’ultimo giro disponibile piazza un giro capolavoro indigesto ai ferraristi. Quinto è infatti Fernando Alonso su Renault (1′16″385), che beffa di solo quattro millesimi il finlandese Kimi Räikkönen, deludente sesto e in uno stato psico-fisico assai preoccupante.
Ma delude ancora di più Robert Kubica su BMW-Sauber (1′16″521): il polacco ha comunque avuto dei problemi per tutto il weekend.
Ottavo invece Mark Webber con la Red Bull-Renault (1′17″014), che precede il suo futuro compagno di scuderia, il tedesco Sebastian Vettel su Toro Rosso (1′17″244) e il suo attuale compagno di scuderia David Coulthard, decimo col tempo di 1′17″503.
Eliminati in Q2 l’altra Toyota di Glock (11°) davanti alla BMW-Sauber di Nick Heidfeld, disastroso in qualifica; tredicesimo Nico Rosberg su Williams-Toyota davanti alla Honda di Jenson Button ed alla Toro Rosso di Sebastien Bourdais.
Fuori in Q1 l’altra Williams di Nakajima, l’altra Renault di Nelsinho Piquet (il quale però protesta una presunta scorrettezza di Vettel non ravvisata però dagli ispettori), la Honda di Barrichello, e le Force India di Sutil e Fisichella.

Il Gran Premio. I metereologi non preannunciano pioggia per la gara anche se sulla pista soffia un fastidiosissimo vento che potrebbe danneggiare la stabilità delle monoposto soprattutto in uscita di curva e al Motodrome già teatro di numerose uscite in prova e in qualifica. I primi tre si presentano in griglia con gomme dure, Trulli ha le morbide, come Kubica, Rosberg e le Toro Rosso. Al via le prime tre posizioni rimangono invariate, ma Kubica parte benissimo e si riporta sul gruppo, e beneficiando di un tentativo di Alonso di attaccare Trulli, si porta al quarto posto. Ancora disastroso Kimi che perde una posizione e si porta al settimo posto, dietro ad Alonso e davanti a Vettel.

Al terzo giro però il finlandese approfitta del duello Trulli-Alonso per passare lo spagnolo e farsi vedere negli specchietti all’italiano il quale però non cede assolutamente il passo e resiste come può “imbottigliando” nell’arco di due secondi non solo a Kimi, ma anche ad Alonso e Vettel. Nel frattempo in testa Hamilton martella giro su giro ad un ritmo insostenibile per gli altri piloti: in 10 giri ha messo tra sè e Massa ben 7″!
Passano i giri e nel frattempo nel “gruppetto della bottiglia”, Trulli sembra aver trovato un certa tranquillità con circa 1 secondo e mezzo di vantaggio su Räikkönen, e quasi tre su Alonso. In realtà però è Kimi Räikkönen che non riesce proprio a tenere il ritmo di Trulli, che ha le morbide, e resta sempre a meno di un secondo da Alonso.
Al 18° giro, Hamilton e Kubica sono i primi ad inaugurare la pit lane. Il pilota della McLaren riparte dopo 9 secondi, e si accoda a Jarno Trulli, il quale però dopo solo un giro gli cede il passo e si ferma ai box.
Al 20° giro Massa effettua la sua prima sosta, mettendo le morbide e con poca benzina. Rientra al quinto posto. Kovalainen si ferma il giro dopo, e Räikkönen al 22° giro. Anche Kimi mette le morbide, e poca benzina. Rientra davanti a Trulli. Heidfeld si ferma ai box al 27° giro. Glock è l’ultimo a tornare ai box (era terzo) tra i piloti di testa al 29° passaggio.
Ben 7 giri più tardi decide che la gara è troppo monotona così prende l’iniziativa e cerca di dargli una scossa con uno spaventoso incidente causato dalla rottura della sospensione posteriore destra. Detriti ovunque, perché il tedesco si spalma posteriormente sul muretto box. Glock viene aiutato ad uscire dalla vettura, visibilmente scosso. Ed è regime di safety car.

Tutti ai box prima che entri in pista, tutti tranne Hamilton e Räikkönen che proseguono. Al 41° giro, cioè alla ripartenza, Webber si ritira a causa del fumo azzurro proveniente dalla sua monoposto che lascia presagire una bancata. Räikkönen nel frattempo è precipitato in undicesima posizione in occasione dei pit stop. In testa Hamilton, approfittando della pista libera, prova la fuga in solitario mettendo tra sé e Felipe 6 secondi. Kimi nel frattempo riesce a passare Alonso e Rosberg, approfittando di un ingorgo causato da Vettel al tornantino. Approfittando delle gomme morbide, passa pure Vettel ed è ottavo. Adesso è la volta di Trulli, lo vede, lo punta e lo sorpassa: tre sorpassi nel corso di tre giri!
Kimi Räikkönen sta braccando anche Kubica: gli si porta a 8 decimi.

Fase cruciale della gara: Hamilton rientra a 17 giri dalla fine con 16″ di vantaggio su Massa. L’inglese torna in pista ma è dietro Kovalainen. Ora è Heidfeld a condurre le danze, con 11″ su Piquetinho (!) e 13″6 su Felipe Massa. Kovalainen fa passare subito Hamilton che ringrazia e parte all’inseguimento.
Heidfeld fa il giro più veloce per poi fermarsi ai box e così dopo anni di distanza un altro Piquet è in testa al GP! Incredibile. Troppo incredibile tant’è vero che Hamilton non ci sta e recupera in gran fretta su Felipe Massa.
Hamilton si porta sotto a Felipe, ma coloro che si aspettano un duello emozionante in stile Schumy-Hakkinen rimarranno delusi: il brasiliano infatti quasi intimorito si lascia passare per poi cercare in extremis di riprendersi la posizione passando largo, ma Lewis lo accompagna all'esterno.
Räikkönen passa amche Kubica, ma l’attenzione è rivolta tutta su Hamilton che a 8 giri dalla fine si prende nuovamente la testa della corsa passando Piquetinho allo stesso identico modo di come ha passato Massa: all’interno del tornante.
Non succederà più niente fino alla bandiera a scacchi.

Così all’arrivo: Hamilton vince davanti a Piquetinho (!?!) e Massa. Quarto Heidfeld davanti a Kovalainen, Räikkönen, Kubica, e Vettel a chiudere i punti.

Mondiale piloti: Hamilton nettamente in testa con 58 punti, seguono Massa a 54 e Räikkönen a 51. Fuori dal podio Kubica quarto a 48 e Heidfeld quinto a 41 punti.

Campionato costruttori: Ferrari sempre prima a 105 punti, BMW-Sauber seconda ad 89, terza la McLaren con 86. Sempre quarta la Toyota, ferma a 25.

Prossima gara all’Hungaroring, il 3 di agosto.

venerdì 18 luglio 2008

Prove libere del pomeriggio: Hockenheim

Non piove e si gira sull'asciutto e con gomme dure così come nella parte finale della sessione mattutina.

Parte subito forte la Ferrari che dopo 12 minuti registra subito il secondo tempo con la monoposto di Felipe che si piazza davanti ad Heidfeld. A sorpresa si rivela particolarmente impreciso invece Raikkonen che prima recupera con un grande controllo un lungo al Motodrome per poi riandare di nuovo lungo 4 minuti più tardi all’ultima curva. Nel frattempo Massa sfodera però una serie di giri molto veloci arrivando addirittura a soli 9 millesimi da Hamilton, mentre Raikkonen perde malamente quasi 4 decimi nell'ultimo settore ed è terzo a 428 millesimi dall’inglesino, alla fine comunque riuscirà a raggiungere la terza piazza. Il pilota inglese della McLaren resta comunque il più veloce anche nella seconda parte, ma la Ferrari è lì e molto probabilmente gli ingegneri stanotte saranno costretti ad un duro lavoro per risistemare l’autovettura in vista di qualifiche e gara: lì non si ammettono passi falsi!!

Questa la classifica.

1 Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1:15.025

2 Felipe Massa Ferrari 0:00.697

3 Kimi Raikkonen Ferrari 0:00.735

4 Heikki Kovalainen McLaren-Mercedes 0:00.965

5 Mark Webber Red Bull-Ferrari 0:00.992

6 Fernando Alonso Renault 0:01.205

7 Nico Rosberg Williams-Cosworth 0:01.330

8 Robert Kubica BMW-Sauber 0:01.338

9 Nick Heidfeld BMW-Sauber 0:01.352

10 David Coulthard Red Bull-Ferrari 0:01.353

11 Sebastien Vettel Toro Rosso 0:01.397

12 Jarno Trulli Toyota 0:01.505

13 Jenson Button Honda 0:01.517

14 Rubens Barrichello Honda 0:01.652

15 Nelsinho Piquet Jr Renault 0:01.709

16 Timo Glock Toyota 0:01.756

17 Kazuki Nakajima Williams-Cosworth 0:01.804

18 Sebastien Bourdais Toro Rosso 0:01.835

19 Adrian Sutil Force India-Ferrari 0:01.983

20 Giancarlo Fisichella Force India-Ferrari 0:02.022

Prove libere del mattino: Hockenheim

Prove libere abbastanza rassicuranti per la Ferrari che dimostra comunque di esserci.

Le prove libere di stamani iniziano nel segno della pioggia e sono nettamente a favore della Rossa che ne approfitta per uscire prima del solito, con i due ferraristi che si piazzano immediatamente nelle prime due posizioni: 1'25"888 per Massa, 1'26"473 per Raikkonen. Poi la pioggia si arresta e mano a mano la pista si asciuga favorendo così la bagarre tra i piloti delle scuderie minori che approfittano della prolungata assenza sul circuito di Ferrari e McLaren; è una vera e propria battaglia tra indigeni con ben quattro tedeschi nelle prime quattro posizioni in evidenza Sutil con 1'19"084 e Heidfeld 1'20"700.

La pista in gran parte del tracciato è ormai asciutta così le scuderie regine decidono di tornare in campo: la festa per i poveri topolini è finita!! I tre moschettieri Hamilton-Massa-Raikkonen sfoderano una serie di giri veloci non senza imprecisioni specie per l’inglese e il brasiliano che vanno lungo senza conseguenze. Nel frattempo Kubica va a sbattere all'entrata del Motodrome, nessuna conseguenza per lui ma la sua sessione è finita.

Tutto si decide in un minuto.

11.30: Raikkonen risale al quarto posto ma Alonso lo riscavalca immediatamente. 1'15"666 per Kovalainen che passa in testa!

11.31: Raikkonen è quinto ma Hamilton fa 1'15"537 e va in testa a tempo ultrascaduto.

Ecco la classifica finale delle prime prove libere.

1 Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1:15.537

2 Heikki Kovalainen McLaren-Mercedes 0:00.129

3 Felipe Massa Ferrari 0:00.259

4 Fernando Alonso Renault 0:00.626

5 Kimi Raikkonen Ferrari 0:00.790

6 Nico Rosberg Williams-Cosworth 0:01.069

7 Sebastien Vettel Toro Rosso 0:01.081

8 Nick Heidfeld BMW-Sauber 0:01.182

9 Kazuki Nakajima Williams-Cosworth 0:01.284

10 Nelsinho Piquet Jr Renault 0:01.526

11 David Coulthard Red Bull-Ferrari 0:01.571

12 Jenson Button Honda 0:01.594

13 Timo Glock Toyota 0:01.648

14 Mark Webber Red Bull-Ferrari 0:01.741

15 Giancarlo Fisichella Force India-Ferrari 0:01.934

16 Rubens Barrichello Honda 0:01.963

17 Jarno Trulli Toyota 0:02.019

18 Adrian Sutil Force India-Ferrari 0:02.247

19 Robert Kubica BMW-Sauber 0:03.242

20 Sebastien Bourdais Toro Rosso 0:05.969

giovedì 17 luglio 2008

I nuovi propositi di Felipe

Dopo i cinque testacoda di Silverstone, Felipe Massa cerca di rimettersi in carreggiata ad Hockenheim. Il disastro del weekend inglese è ora solo un brutto ricordo per il pilota brasiliano della Ferrari: "Non ho ancora dimenticato Silverstone, sebbene sia stato un weekend da archiviare in fretta. Ora l'obiettivo è molto semplice: concentrarci sulla seconda metà della stagione. Come ho detto altre volte, c'è ancora molta strada da fare: tutto può succedere e la situazione del campionato resta apertissima". Nonostante tutto, il driver delle Rosse è ancora primo in classifica, sebbene alla pari con Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton: "Siamo ancora in una buona posizione, inoltre la squadra conduce con un discreto margine il campionato costruttori. Quindi, non si può dire che le cose vadano male, anzi".

Circuito di Hockenheim


Andiamo adesso a fare un circuito virtuale del circuito di Hockenheim per analizzare ciò che aspetta i nostri piloti nella gara di domenica.
Si tratta di un circuito lungo 4574 metri da percorrere in 67 giri per una distanza globale di 306458km. Partiamo!!

Siamo sul rettilineo iniziale sul quale si arriva a toccare in fondo persino velocità che si aggirano intorno ai 270 km/h in 7° marcia; colpo di freno, 4° marcia dentro a 140 km/h si affronta la prima curva. Altro lungo velocissimo da percorre in 7° marcia, staccata secca (punto particolarmente favorevole per vedere dei sorpassi in gara), si lascia scorrere la vettura sulla parte interna e poi su quella esterna del tracciato, si scarica di nuovo tutta la potenza del motore per arrivare a 300km/h in 7° marcia: siamo nella parte più rapida del tracciato. Segue subito una violenta staccata con vettura ancora destabilizzata, 1° marcia dentro (curva più lenta del tracciato), un tornante a 70km/h, si lascia scorrere la monoposto sulla fascia esterna del circuito e a velocità di 160 km/h entriamo nella parte tecnica del tracciato, grande frenata, si va sul cordolo interno e si scavalca quello esterno, cambio di direzione in 3° marcia per affrontare il dritto che mi porta al Motodrome: siamo in 5°, 4° dentro, di nuovo un curvone velocissimo a destra. Sfrutto tutto il cordolo, frenata secca in 2° con carico aerodinamico limitato, curva leggermente sopraelevata, si scarica la 2° e la 3° in accelerazione, si toccano anche i cordoli in 4°. Poi frenata con vettura nuovamente destabilizzata per la discesa, due curve da affrontare in un tempo solo: 2°, 3° in appoggio, si scarica la 4° e siamo di nuovo sul rettilineo iniziale.

Giro finito. Si prega i signori passeggeri di scendere.

Alla prossima!

mercoledì 16 luglio 2008

Bilancio di metà stagione

Dopo il "basta fesserie" tuonato da Luca Cordero di Montezemolo, un'altra strigliata alla Ferrari, e in particolare ai due piloti, arriva dal direttore della gestione sportiva Stefano Domenicali, che ai microfoni di Sky traccia il bilancio della prima metà di stagione non risparmiando critiche a Kimi Raikkonen e Felipe Massa."Bisogna partire da un dato di riferimento, che è quello che ci vede davanti nel campionato costruttori e con entrambi i piloti in testa insieme ad Hamilton - dice il dirigente del Cavallino -, ma è chiaro che non siamo mai contenti. Analizzando le singole gare che abbiamo disputato ci rendiamo conto che non abbiamo sfruttato tutte le occasioni, c'è sempre la possibilità di fare meglio. Il Mondiale? Credo che sarà un campionato molto tirato, ora c'è il Gp di Germania e dopo Silverstone bisogna reagire, individuare i problemi e risolverli".

Looking for Hockenheim...

Domenica si correrà il GP di Germania che ritorna ad Hockenheim dopo l’assenza dello scorso anno a causa dell’alternanza con il Nurburgring. Il circuito tedesco piace molto a Lewis Hamilton, particolarmente ispirato in quest’ultimo periodo e galvanizzato dalla vittoria di due settimane fa a Silverstone che gli ha permesso di agganciare i nostri due ferraristi Massa e Raikkonen in testa alla classifica mondiale. Per ora il pilota inglese resta comunque il più veloce come testimoniano i test della scorsa settimana su questo tracciato.

"Abbiamo trovato un buon bilanciamento - spiega Lewis -. Sono sicuro che saremo competitivi anche qui. Ci ho girato nel 2006, quando ero nella GP2. È una pista abbastanza difficile ma la nostra macchina ci aiuta perchè al momento va bene su ogni tracciato. Conto molto sul supporto dei miei tifosi e di quelli della Mercedes. La gente dice che la Ferrari è più veloce sui circuiti ad alta velocità ma non penso che sia vero. Credo che la nostra macchina sia veloce ovunque. Penso che la McLaren ora sia davanti alla Ferrari, specie dopo la gara di Silverstone. Dobbiamo continuare a colpirli duramente e conquistare punti".

Ferrari dietro alla McLaren dunque? Kimi Raikkonen non è affatto d'accordo, anche se ammette un certo accanimento del “fato” nei suoi confronti in terra teutonica: "Né il circuito di Hockenheim né quello del Nurburgring mi hanno mai portato fortuna anche se a me piacciono e nonostante sia stato sempre competitivo su entrambi - ha detto il finlandese sul sito della Ferrari -. Il mio punto di forza in terra tedesca sono le pole position. Ma per un motivo o per un altro, la vittoria mi è sempre sfuggita. Ho sempre detto che il campionato sarebbe stato molto incerto. Ho avuto la possibilità di vincere tutte le ultime tre gare ma, per vari motivi, le cose non sono mai andate per il verso giusto: le corse sono fatte così e sono sicuro che tornerò presto a vincere. Ogni punto sarà importante, com'è stato lo scorso anno del resto".

Enzo Ferrari, il mito

E' il nome italiano più conosciuto nel mondo: con le sue automobili e con le sue vittorie, Enzo Ferrari ha creato un mito. Ma dentro e dietro la leggenda di quest'uomo e del Cavallino Rampante c'è una storia romanzesca. Tra pubblici trionfi e intime sconfitte, tra motori e dolori, tra donne e politica, Enzo Ferrari è stato un eroe italiano del Novecento. Prima come pilota, poi come fondatore della sua straordinaria scuderia, infine come costruttore, ha segnato un'epoca, vivendo da protagonista la trasformazione dell'Italia da paese contadino a civiltà industriale. Nessuno resisteva al fascino del re di Maranello, ma Enzo Ferrari significa innanzitutto automobili: portano il suo nome le vetture più esclusive, dalla Barchetta alla F40. Così dalla cronaca di un secolo di corse riaffiorano i nomi e le storie di Achille Varzi e Tazio Nuvolari, di Alberto Ascari e Juan Manuel Fangio, di Niki Lauda e Gilles Villeneuve: i cavalieri del rischio che furono gli alfieri delle sue (e nostre) gioie, che però spesso si mescolarono alle grandi tragedie della pista. Più forte delle sue contraddizioni, sopravvissuto a due guerre, ammirato ma anche detestato, Enzo Ferrari ha regalato un sogno a milioni di appassionati, che ancora oggi venerano come oggetti di culto le macchine di Maranello. Ma non seppe regalare a se stesso una impossibile felicità.